di LEONARDO FACCO
Margaret Mead, con la sua celebre affermazione “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta” ci ha lasciato non solo una riflessione ispiratrice, ma una chiave di lettura storica imprescindibile.
Lo ho detto mille volte, in mille occasioni pubbliche, che è stata proprio l’azione di minoranze determinate, spesso inascoltate e osteggiate, a produrre le più significative svolte della civiltà e/o per la libertà. Tuttavia, c’è un passaggio ulteriore che molti, anche nel mondo libertario che penso di conoscere abbastanza bene, non osano compiere: ogni minoranza che ha davvero cambiato il mondo lo ha fatto grazie a leader carismatici, capaci di darle voce, volto e direzione.
Eppure, non appena si accenna a "un capo" (le virgolette sono d'bbligo) è curioso notare come proprio i libertari — amanti dell’individuo e delle sue libertà, nemici
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