di MARIETTO CERNEAZ
Nel suo capolavoro "Le origini della democrazia totalitaria", Jacob L. Talmon conia una definizione tanto affascinante quanto inquietante: democrazia messianica. Un concetto che rovescia molti luoghi comuni sul significato stesso di “democrazia”, costringendoci a guardare in faccia un paradosso, di cui su questa rivista abbiamo scritto copiosamente: l’ideale democratico, se inteso in senso assoluto e salvifico, può sfociare proprio in ciò che vorrebbe combattere: l’oppressione.
Partiamo allora con una domanda: che cos'è la democrazia messianica? Talmon definisce la democrazia messianica come una fede secolare, una visione del mondo secondo cui esiste una verità politica assoluta, capace di condurre l’umanità alla redenzione collettiva. Non si tratta più di garantire libertà e pluralismo all’interno della società, ma di realizzare un ordine perfetto, in cui ogni ostacolo — inclusi individui, culture, o opinioni divergenti — deve essere rimos