venerdì, Dicembre 5, 2025
7.9 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

L’euro digitale non può garantire la riservatezza del contante

Da leggere

di MATTEO CORSINI

Donato Masciandaro è tornato sul tema dell’euro digitale, perorando anche la causa del contante, di cui pure la BCE consiglia ai cittadini di mantenere una scorta per i casi di emergenza. Masciandaro invita a “chiedersi cosa sia oggi la moneta, per scoprire quanto sia fondamentale il ruolo dell’euro. La risposta però non si trova nei tradizionali libri di testo, che ancora ci raccontano come la moneta, in quanto strumento di copertura del rischio, abbia tre proprietà, mentre invece sono quattro”. Vediamole:

  • “La prima proprietà è coprire un rischio di calcolo: se i prezzi di tutti i beni ed i servizi non sono espressi nella stessa unità di conto, è più facile che il singolo cittadino faccia errori nelle sue scelte. Quindi tutti i prezzi devono essere espressi in euro”.

In realtà se non vi fosse il corso legale non necessariamente sarebbe l’euro, ma è ragionevole ipotizzare che una moneta prevalente rispetto alle altre emergerebbe dagli scambi volontari di cittadini e imprese. Non tutti gli standard sono fissati per legge (per fortuna).

  • “La seconda proprietà è ridurre un rischio di scambio: quanto più esiste uno strumento che tutti possono usare o accettare come mezzo di pagamento, tanto più ciascuno di noi è sicuro di poter fare uno scambio quando lo desidera. Qui emerge l’importanza di chi è il soggetto che emette la moneta. C’è sempre una moneta pubblica, emessa dallo Stato, che a sua volta può consentire a soggetti privati di far circolare proprie passività, che i cittadini usano per regolare i propri pagamenti”.

Indubbiamente la funzione di mezzo generale di scambio è fondamentale per una moneta. Ma, ancorché oggi tutte le monete a corso legale siano emesse da Stati (o unioni di Stati), un mezzo generale di scambio emergerebbe da scambi volontari anche senza l’imposizione di un monopolio statale.

Masciandaro scrive che la moneta pubblica “è la più sicura per definizione, in quanto l’emittente è l’unico che può garantire le passività che emette con la capacità di avere e ottenere risorse che solo il bilancio pubblico di uno Stato può garantire. Inoltre, il produttore di moneta privata può essere anche un veicolo di rischio geopolitico. In tempi normali, il cittadino medio non fa caso alla superiorità della moneta pubblica rispetto alla moneta privata, ma se ne accorge immediatamente nelle situazioni di crisi economica e finanziaria. In quei casi, corre fisicamente ad aumentare la sua dotazione di moneta pubblica, ed il rischio è che la sua corsa sia inutile, perché tutti in quel momento stanno correndo. E’ una eventualità che va evitata”.

Qui mi limito a osservare che non sono pochi i casi, nel corso della storia anche più o meno recente, di monete pubbliche fallite e di corsa dei cittadini ad aumentare la dotazione di altre monete. In sostanza, non tutte le monete pubbliche sono ancore di salvezza. Anzi.

E qui viene un peana all’euro digitale, il cui disegno dovrà “essere tale per cui la moneta pubblica dovrà essere uno strumento efficace per affrontare un terzo rischio: la perdita di valore. In questo caso il garante c’è già, visto che è la Bce responsabile della stabilità del potere d’acquisto dell’euro. Tale garanzia è legata al disegno istituzionale che ne definisce il mandato – priorità alla stabilità monetaria – e l’indipendenza dalla politica. Grazie al cielo, in Europa – a differenza degli Stati Uniti – tali prerogative non possono essere messe in discussione, a meno di revisione dei Trattati”.

La stabilità monetaria, intesa come variazione dei prezzi al consumo non oltre il 2% annuo, equivale a dimezzare il potere d’acquisto dopo 35 anni. Da quando esiste, la BCE i prezzi al consumo misurari da Eurostat sono aumentati mediamente del 2,12% annuo. Se si considerano sottoperiodi ci sono stati momenti di minore crescita e altri (soprattutto dopo il Covid) di aumento ben maggiori. Ma il punto resta che identificare la stabilità con una erosione costante del 2% annuo significa istituzionalizzare la perdita di valore. Infine, secondo Masciandaro c’è una quarta proprietà.

  • “La quarta proprietà della moneta – quella di cui i libri di testo non si sono ancora accorti – è il suo essere riserva di informazioni private. Ogni cittadino, utilizzando un mezzo di pagamento, dissemina informazioni su se stesso. La moneta pubblica tradizionale consente la massima riservatezza. Il tema della privacy dovrà essere centrale nel disegnare l’euro digitale. Lo Stato può fornire tutele che nessun privato può sostenere, o millantare, di avere”.

Indubbiamente i pagamenti forniscono informazioni su chi utilizza la moneta. Con il contante, però, le informazioni restano sostanzialmente anonime e questa è l’unico modo per fare un pagamento con la massima riservatezza usando moneta a corso legale. Per il resto, è un’affermazione forte sostenere che “lo Stato può fornire tutele che nessun privato può sostenere, o millantare, di avere”.

Lo Stato è al tempo stesso il soggetto che detta le norme sulla privacy e quello che tassa. Nulla può impedire che le norme sulla privacy siano sostanzialmente derogate per motivi fiscali. E mentre un privato può fare un uso non autorizzato di dati privati (teoricamente incorrendo in sanzioni), non può imporre legalmente alcunché con la violenza (o la minaccia di usarla) a individui e imprese.

Non è una differenza di poco conto. Per questo l’euro digitale non potrà mai essere una forma digitale di contante e sostenere il contrario è fuorviante.

Correlati

1 COMMENT

  1. Superiorità della moneta pubblica in caso di crisi finanziaria? La crisi più famosa, quella del 1929, fu causata proprio dal monopolio della moneta pubblica e dall’istituzione della banca centrale da parte di Thomas Woodrow Wilson. Con la moneta libera, le crisi finanziarie non ci sarebbero proprio in quanto la causa della loro esistenza è l’intervento statale nei confronti degli attori economici. Forse alla Bocconi non lo sanno.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti