di MARIETTO CERNEAZ
Nel dibattito contemporaneo sulla libertà individuale, esiste una corrente di pensiero tanto semplice quanto profondamente radicale: ogni forma di governo è intrinsecamente totalitaria, poiché impone su individui liberi regole che non possono essere scelte, negoziate o rifiutate liberamente. Questo postulato è al centro dell’articolo di Gary D. Barnett pubblicato su LewRockwell.com, che propone una critica serrata e coerente di tutte le manifestazioni del potere statale, sostenendo che la natura stessa del governo — qualsiasi governo — implica una dinamica di dominio, comando e coercizione.
Barnett parte da una constatazione fondamentale: lo Stato non è un agente neutrale al servizio della collettività, ma un sistema monopolistico di coercizione. In quanto monopolista della forza legale, lo Stato può imporre norme, tassare, limitare scelte individuali e regolamentare comportamenti — non perché gli individui abbiano convenuto di farlo, ma perché il