di SALVATORE
Sette anni di detenzione. Più o meno quanti, nel civilissimo occidente, potrebbe scontarne uno stupratore o un omicida con tutte le attenuanti del caso. In Tunisia, paese che ha conosciuto da poco i concitati giorni della cosiddetta "rivoluzione dei gelsomini", due studenti trascorreranno esattamente questo lungo periodo nelle patrie e, a quanto pare non particolarmente ospitali, galere.
Il motivo scatenante di tanto rigore giudiziario nei confronti di questi giovanissimi che si autoproclamavano, con un pizzico di incosciente spavalderia "atei liberi pensatori"? Semplice: l'aver "attentato alla morale, diffamato e perturbato l'ordine pubblico" secondo un portavoce del Ministero della Giustizia tunisino. Un sì grande oltraggio è stato perpetrato dai due a mezzo Facebook ed è consistito nell'aver pubblicato delle vignette aventi per protagonista il profeta Maometto rappresentato in costumi succinti. La laicità dello stato, imposta con le buone (ed anche con le cat
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