di CARLO MELINA
Sì alla pulizia, no alla caccia alle streghe. Questo il programma di Maroni per rimettere in sesto il partito, che non dovrebbe passare attraverso il rogo di chi, in quota cerchio malefico, con la sostituzione del leader federale risulterebbe privo di ogni magica protezione. Non dovrebbe, si diceva, ma nulla garantisce che il Maroni pacato di Bergamo, si trasformi nel Macbeth di Scozia. Fatti due conti e, con la dovuta calma, la pira potrebbe ardere per i molti reduci che, diversamente dal governatore Zaia, non siano stati capaci di mantenersi saldamente col piede su due staffe.
A Verona, se il successo di Tosi sarà travolgente come lo si aspetta, sarebbero ridimensionati i ruoli del capogruppo in Senato Federico Bricolo, dato per disperso, della “badante” in seconda deputata Francesca Martini e del suo collega Alessandro Montagnoli, che rischierebbero, tranne forse l’ultimo, che nella bassa veronese può contare su un vasto seguito, di non essere ricand
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