di ANTONIO MANNO*
É evidente oramai a tutti che queste cosiddette durissime politiche di "austerity" causano più danno che bene, provocano alla classe media infinite sofferenze, suicidi fino alla rivolta sociale. Mi sono fatto una semplice domanda : se ciò è chiarissimo ai comuni mortali come noi, sarà a maggior ragione chiaro ai nostri governanti, e allora, perché arrivare a provocare una violenta rivolta sociale? (Un sondaggio delle Acli sostiene che un cittadino su tre vorrebbe la rivoluzione, n.d.r.)
La risposta più immediata ed intuitiva l'ho scartata immediatamente: non si può pensare che agiscano se non per il nostro bene, per il bene della collettività, per il bene del Paese! Se fosse cosi dovrei assumere che questi governanti conoscono la teoria economica e sanno che "austerity" significa semplicemente tagliare lo Stato, ovvero le tasse, la burocrazia, l´apparato dei partiti, i privilegi ecc. ecc. Sanno che "austerity" significa tagliare il parassitismo del wel
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