di REDAZIONE
Duemilacinquecento arresti, atenei sotto assedio, il premier che teme di essere cacciato, il Gran Premio di Montreal a rischio e il ritorno di fiamma delle tensioni fra francofoni e anglofoni: a scuotere il Quebec è la «Maple Spring», la primavera di proteste che prende nome dalla foglia d’acero simbolo del Canada portando alla ribalta una nuova generazione di leader. La miccia che ha innescato i primi sit-it è stata la decisione adottata in febbraio dal governo del premier del Quebec, Jean Charest, di aumentare del 75% le rette universitarie, con la motivazione che «al momento sono le più basse del Canada».
Il piano di aumenti, nell’arco di sette anni, prevede di far crescere il costo medio per ogni studente dagli attuali 2.168 dollari canadesi a 3.946 (da 1681 a 3061 euro). La reazione degli studenti, a Quebec City come a Montreal, è stata di dar vita a una miriade di proteste spontanee che hanno portato ad emergere come leader indiscusso Gabriel Nadeau
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