di CARLO ZUCCHI*
L’italico teatrino della politica sta tornando a dare il meglio di sé. O il peggio: questione di punti di vista. Argomento del contendere: le intercettazioni in cui è incorso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Naturalmente, tutti all’unisono a sbraitare contro l’uso scriteriato delle intercettazioni da parte di magistrati che non hanno il benché minimo rispetto nemmeno per le cariche istituzionali. Sarà, ma, se non erro, anche il Presidente del Consiglio dovrebbe essere una carica istituzionale. No, perché quando a Palazzo Chigi c’era Lui (non Buonanima, ma Silvio Berlusconi) mi sembra che le intercettazioni ai danni di alte cariche istituzionali si sprecassero senza che nessuno degli ululanti di oggi avesse di che eccepire, con la Procura di Milano che, in spregio a ogni principio di competenza territoriale e non solo, ha allestito ambaradan spionistico a tal unto costoso (tanto paga Pantalone!) che a metà anno era già senza i denari
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