di GIANLUCA MARCHI
Non sono proprio giorni fausti per Umberto Bossi, sia per le beghe interne alle Lega che per quanto capita fuori. Quando ancora stava al governo aveva siglato un patto politico di ferro con il ministro siciliano all’Agricoltura, Saverio Romano, di cui abbiamo parlato abbondantemente nel primo numero de L’Indipendenza. La sostanza era per il leader del Carroccio che gli togliessero di torno il suo ex amico prof. Dario Fruscio da un posto dove la Lega stessa l’aveva indicato, la presidenza dell’Agea. L’avevano defenestrato con un provvedimento di commissariamento proposto dall’allora ministro per l’Agricoltura e firmato dal premier Silvio Berlusconi, con il beneplacito appunto di Umberto Bossi, che si era voluto togliere dalle scatole quel professore leghista e puntiglioso, con in testa l’idea di far pagare le multe agli splafonatori delle quote latte, amici del capo del Carroccio, sempre pronto a difenderli fino al punto da destare sospetti sulla
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