di MASSIMO BITONCI*
Domenica si è tenuta la più importante consultazione elettorale europea, da Maastricht ad oggi. Non mi riferisco alle primarie del Partito Democratico italiano, il cui esito, per molti scontato, dipende dalla capacità dei burocrati, vecchi e nuovi, e delle lobby economico-finanziarie, collegati ai diversi contendenti, di convogliare al seggio militanti e cittadini, sulla cui buona fede non discuto. Parlo delle elezioni di Catalogna: condivisa da numerosi osservatori internazionali, nonché dallo stesso primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, questa opinione non “buca” gli schermi delle televisioni italiane. Il perché è noto.
Con il voto di domenica la Spagna e l’Europa intera, così come l’hanno costruita i burocrati di Bruxelles, rischiano di perdere un pezzo pregiato. Troppo perché se ne parli. E, quel che è peggio per chi intreccia e dispone i destini di tutti noi, manovrando le politiche di stati cosiddetti sovrani, costretti dalla crisi a ce
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