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Italia: un paese diviso fra “socialismo rosso” e “socialismo nero”

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di LUCIANO AGUZZI In Italia non esistono, e non sono mai davvero esistite, una sinistra e una destra, ma solo due sinistre diverse e antagonistiche, ma con radici culturali, modi di operare e molti tratti programmatici comuni. 1-  La prima, che possiamo chiamare «socialismo rosso», è la sinistra che ha come linea storica di sviluppo quella che parte dai giacobini del periodo del terrore e passa poi attraverso i socialisti, il comunismo marxista e il «progressismo» di vario tipo (includendovi gli azionisti, i radicali da Cavallotti a Pannella, i socialisti liberali, i repubblicani alla La Malfa, i liberali socialisti, i cattolici alla La Pira e alla Dossetti, ecc.). I punti forti del loro programma sono la democrazia etica, lo statalismo (il pubblico è sempre meglio del privato!), il dirigismo centralistico, l’eguaglianza (con un forte fiscalismo redistributivo del reddito fra i ceti), il collettivismo comunitario, l’anti-individualismo (di fatto, l’odio per i diritti
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