di GILBERTO ONETO
Le elezioni si avvicinano. Si parla di alleanze e di candidature ma i programmi - che dovrebbero essere l’elemento chiave - sembrano essere scomparsi dal dibattito politico, salvo che per qualche “agenda”. Anche da queste, che hanno l’aria di essere elencazioni di buoni propositi (le letterine a Babbo Natale), sono però quasi completamente spariti due temi sui quali negli ultimi anni si è molto discusso, si è combinato poco ma che sono pesanti come macigni nella vita quotidiana dei cittadini: il federalismo e l’immigrazione.
Del primo, e cioè di come risolvere la vergognosa perequazione di risorse fra produttori e parassiti che sta uccidendo l’Italia quasi più nessuno parla. Eppure in tempi neanche troppo lontani non c’era un politico che non si professasse federalista o favorevole a una mai meglio precisata riforma federale. Oggi solo la Lega insiste sulla Macroregione e sul trattenimento del 75% delle tasse sul territorio: una maniera
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