di ROBERTO GORINI*
Nel bel mezzo di una crisi economica è facile fare demagogia, e i politici sono sempre pronti ad approfittarsene. Il cittadino in difficoltà, all’oscuro dei sistemi di potere che governano il mondo, è particolarmente sensibile a chiunque propini facili soluzioni a una situazione difficile. Ed ecco l’instancabile, scaltro e servile politico sostenere il teorema: la crisi è colpa dell’evasione e l’evasione è possibile per mezzo del denaro contante.
Dare la colpa al denaro contante è paradossale, banale ma soprattutto falso, perché
1) La crisi nasce da uno statalismo imperante, che impedisce la corretta allocazione delle risorse, innalza la burocrazia, che è un costo, aumenta i fenomeni di corruzione e fa dell’assistenzialismo il miglior viatico per mantenere il potere. Tutto questo costa, e costa sempre di più. Allora gli stati oltre a tassare si indebitano, prendono i soldi che le banche centrali stampano dal nulla, e inflazionano i prezzi.
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