di REDAZIONE
"L'agroalimentare italiano e' sempre piu' terra di conquista straniera. Negli ultimi anni sono passati oltre confine marchi storici del nostro Paese: dalla Parmalat alla Bertolli, dalla Buitoni alla Perugina, dalla Galbani alla Carapelli, dall'Invernizzi alla Locatelli, alla Cademartori. E cosi' le multinazionali finiscono per mettere mano su un patrimonio di 210 miliardi di euro l'anno". Lo denuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori a commentando la Relazione dei servizi segreti al Parlamento che evidenzia il rafforzamento, soprattutto a causa della difficile congiuntura che sta vivendo il nostro sistema economico-produttivo, dell'azione "aggressiva di gruppi esteri" che puntano a acquisire "patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali", nonche' "marchi storici del made in Italy, a detrimento della competitivita' delle nostre imprese strategiche". D'altra parte, "proprio la crisi economica- afferma la Cia- rende piu' vulnerabili le nostre imprese
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