di GILBERTO ONETO
Il racconto della Storia è cosa troppo seria per essere lasciata fare agli storici. Fare il verso a Clemenceau è anche in questo caso del tutto giustificato dai risultati: da parecchio tempo gli studi e le pubblicazioni più interessanti sono frutto del lavoro di capaci autodidatti, di intelligenti dilettanti. Non solo a loro si devono le ricerche più accurate e le descrizioni più documentate ma quasi sempre hanno anche il vantaggio di una maggiore libertà di giudizio: non sono prigionieri del “politicamente corretto” o di convenzioni e timori reverenziali che purtroppo ingabbiano la maggior parte degli storici di professione e degli accademici paludati. Chi non deve vincere concorsi, chi non aspira a posti o cariche, chi non deve difendere una tesi preconcetta è molto più libero di rovistare fra le pieghe degli avvenimenti, non ha preclusioni culturali. Sono questi straordinari battitori liberi della narrazione storica che fanno conoscere vicende, perso
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