di ROMANO BRACALINI
Dal Colle più alto il monito severo, che invece di annichilire l’abbietta e corrotta partitocrazia, la spinge all’applauso fragoroso, all’elogio corale e trasversale, esclusi i paria grillini, ormai all’angolo; nessuno che abbia accolto il discorso della corona come una reprimenda, come una lezione di moralità; ci voleva ben altro: il cinismo d’antica data ha reso indifferente e recidivo questo paese, nel vincolo che lega potere e popolo, chè questo di quello è sempre stato complice. Non si governa senza consenso, neppure un tiranno ci riuscirebbe. Un richiamo alla realtà, una lezione di saggezza morale. E il Parlamento ritrova la compattezza. Ma sì, un bell’abbraccio! Senonchè nemmeno il Quirinale dà il buon esempio con la sede più sfarzosa e dispendiosa del mondo e le prerogative presidenziali che restano “regie” giusto il traslato di Re Giorgio II che Napolitano s’è meritato. O’ Re, lo chiamavano a Napoli per la sua somiglianza co
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