di GILBERTO ONETO
Quasi ovunque indipendentismo e ambientalismo si sovrappongono ed è giusto così perché l’affrancamento di una comunità non può non essere totalizzante e riguardare la liberazione fisica, economica e culturale della gente ma anche dello spazio fisico in cui vive, che è la proiezione della sua identità. Questa sovrapposizione è presente nella quasi totalità degli autonomismi sia pur in forme e sensibilità variabili a seconda delle specifiche condizioni locali. I tibetani lottano contro la violenta imposizione sulla loro terra di insediamenti e di infrastrutture, le comunità di nativi americani difendono i propri habitat naturali e i rapporti tradizionali con il territorio, bretoni e tirolesi sono molto attenti alle forme identitarie nel paesaggio e nell’architettura, i corsi arrivano ad azioni violente contro le speculazioni edilizie foreste. L’autonomismo e l’indipendentismo padani erano partiti bene: uno dei dodici punti programmatici origi
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