di GUGLIELMO PIOMBINI*
I regimi comunisti hanno incarnato, nella forma più pura e ideologicamente coerente, il dominio assoluto della classe politico-burocratica sui ceti produttivi privati. Come spiegò con grande profondità d’analisi il dissidente jugoslavo Milovan Gilas nel libro La Nuova Classe, il potere della burocrazia comunista si fonda sulla gestione e amministrazione della proprietà statale. La casta governante «ottiene il suo potere, i suoi privilegi, la sua forza ideologica e le sue abitudini da una forma particolare di proprietà – quella collettiva – che amministra e distribuisce in nome della nazione e della società», mentre la proprietà privata rappresenta un forte ostacolo al potere burocratico. Si spiegano così le guerre sanguinose che i regimi comunisti hanno sempre scatenato contro i ceti che traggono il proprio reddito dalla proprietà privata, come gli imprenditori, i commercianti, i lavoratori autonomi e soprattutto i contadini, i quali nei pae
Leggere Guglielmo Piombini è sempre entusiamante. Si provano i brividi di un film del terrore con il conforto di una visione illuminata e serena. Passeggiare nell’inferno accompagnati da Virgilio…
Uno speciale ringraziamento a Piombini per aver citato Blondet, ingiustamente condannato per i suoi vari psicoreati (ah ah, l’URSS a casa). Lo Holodomor, bisogna ammettere, sarebbe stato più difficile se i media occidentali non avessero taciuto, per motivi che non elencherò qui. Il New York Times non ha mai condannato il suo correspondente Walter Duranty per le sue smentite di una carestia ucraina. Il narrare di questa storia è una storia in sé.
E guarda te cosa leggo su Borsainside:
Francoforte, 14 luglio 2014
Copenhagen miglior borsa europea nel primo semestre
“Lo scorso 10 maggio tutti i riflettori sono stati puntati su Copenhagen. La capitale danese ha ospitato l’Eurovision Song Contest, l’evento non sportivo più seguito al mondo. Sui mercati finanziari la Danimarca è stata quest’anno molto più a lungo di un giorno al centro dell’attenzione. L’indice OMX 20 ha guadagnato nel primo semestre circa il 20%. In questo modo Copenhagen è stata la migliore borsa europea dall’inizio del 2014. Questa ottima performance si spiega con l’elevato numero di titoli industriali. Per questo motivo il listino danese mette spesso a segno rialzi superiori alla media nei periodi di ripresa economica. E il piccolo Paese nordico sta beneficiando del miglioramento della congiuntura in Europa. Nel primo trimestre il PIL è cresciuto dello 0,9% superando le previsioni degli economisti. Oltre alle esportazioni, anche i consumi spingono la crescita. Dopo che i danesi hanno riscoperto la voglia di spendere la Banca centrale guarda con più ottimismo al futuro. La Danmarks Nationalbank prevede per il 2014 un aumento del PIL dell’1,5%, per 2015 dell’1,8% e per il 2016 del 2%.” Eccetera, eccetera con altri dati ancor più invidiabili.
C’è da mangiarsi il fegato al solo pensiero del milioncino di statati superparassiti…
Grazie Guglielmo per questo interessante parallelo. Purtroppo è anche drammaticamente realistico.
In effetti quando mi capita di dialogare con delle persone che nella vita lavorano come dipendenti (non parlo di statali perchè è un altro mondo), trapela spesso un odio sedimentato verso i lavoratori autonomi considerati evasori incalliti. Nella loro testa tu che hai una partita iva hai sempre un consistente “giro” di nero e “chissa” quanti soldi nascosti. Invece la realtà è ben altra. Per fargli capire chi è il ladro li invito puntualmente a studiarsi bene la busta paga. Leggere non soltanto l’ultimo numerino in fondo, ma calcolare bene quanto tira fuori per lui il datore di lavoro. In tal senso la battaglia di Fidenato contro il sostituto d’imposta è sacrosanta. Dare tutti i soldi in busta paga ai lavoratori, per poi costringerli come tutti ad andare a pagare le tasse. Tarderebbe poco una vera rivoluzione…
Parole sacrosante, Mirko.
E’ un articolo drammatico, perché fotografa una realtà che la maggioranza della gente vive e subisce senza capirne le responsabilità.
Un grazie a Guglielmo Piombini per regalarci perle come queste. Un’analisi veramente imperdibile, che dovrebbe farci riflettere a lungo.
Il prof. Zamagni – prodiano – in un’intervista a formiche.net di un annetto fa, ha detto che gli statali in esubero sono un milioncino tondo tondo. Bene, buttiamoli fuori! Ma licenziarli, eh!, mica prepensionarli. Voi che avete una qualche visibilità – sempre troppo poca, in ‘sto ovile! – perché non organizzate una raccolta di firme per licenziarli? Non servirebbe a nulla, però se guastasse il sonno di un paio di cicale, sarebbe già un successo!
http://www.formiche.net/2013/04/11/un-milione-di-statali-di-troppo/