di GILBERTO ONETO
Le esposizioni internazionali sono nate con la rivoluzione industriale e con la necessità di aprirsi a mercati e a scambi sempre più vasti nello sviluppo produttivo della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento. A questo periodo risalgono tutte le esposizioni più famose. Esse rispondevano a una serie di obiettivi principali.
Uno. Fare conoscere cose e prodotti, per cercare mercati e promuovere contatti in un’epoca in cui il solo modo per fare vedere gli oggetti era di mostrarli fisicamente.
Due. Scambiarsi (e rubarsi) idee, brevetti, progetti.
Tre. Esibire forza, potenza e progresso sociale e industriale. Fare insomma propaganda al paese organizzatore, mostrarne le bellezze, le qualità e la forza economica e politica.
Quattro. Investire in nuovi edifici prestigiosi, dare lavoro e fare girare i soldi.
Oggi i primi due obiettivi hanno completamente perso di senso: Internet, i trasporti veloci e tutte le altre diavolerie della modernità h
Per come la vedo io è una manifestazione inutile.
Non trainerà un bel tubo.
Lascerà debiti da pagare, e materia per magistrati.
Intendevi “maggistrati”, vero?
Per una volta non sono d’accordo con Oneto. Se le expo sono utili solo ai paesi emergenti io credo che allora vadano bene anche all’italia, anzi per una volta chi ci governa non ha un orizzonte temporale limitato alla prossima elezione, ma da grande statista ha guardato oltre, ha visto e messo in conto il futuro: fallimento totale dell’Italia, che piomba ad un livello da terzo mondo e tentativo di recupero, rimbalzo, stile paese (ri)emergente!!!!!
E se Monti non ci avesse spremuto così tanto, sarebbe già successo…
Condivido in pieno. Oltre al “Buco” expo, sarebbe interessante capire (al di la del dubbio gusto architettonico) quale utilità abbiano nel sistema economico attuale immensi edifici uso ufficio, tipo quella roba costruita davanti alla stazione di Porta Garibaldi (!), quando l’automazione del terziario è sempre più spinta ed anche gli schiavi dei call-center lavorano ormai da casa. Anche l’affare immobiliare mi sembra che non sia così sicuro … Comunque credo che l’ultimo vocabolo dell’articolo riassuma davvero tutta la questione.