di CHIARA BATTISTONI
Barcellona – 11 settembre: un’alba che non dimenticherò più, preludio di una giornata che segnerà il futuro dell’Europa dei Popoli, senza retorica, con la forza dirompente dell’entusiasmo e della determinazione di questo popolo un po’ spigoloso come la lingua che parla, fiero e audace, capace di mostrare al mondo intero, con dignità e maturità, l’amore appassionato per la libertà, la libertà di essere Popolo tra i Popoli.
Oggi il cielo è blu, blu come il triangolo delle bandiere catalane che in questi ultimi anni sono sempre ben visibili sui balconi e i davanzali di molte case e che oggi, giorno della Diada, campeggiano ovunque. E’ una Diada speciale: si ricordano i trecento anni dalla caduta di Barcellona in mani spagnole, l’11 settembre 1714 ma, soprattutto, si attende il referendum per l’indipendenza del prossimo 9 novembre, referendum che Madrid ha già considerato inaccettabile, paventando interventi duri.
11S e 9N, numeri