di ROMANO BRACALINI
I grandi giornali inglesi scrivono che il referendum scozzese si giocherà fino all’ultimo voto. E’ probabile che in questa sottolineata incertezza si esprima in realtà un auspicio di Londra, che può servire da stimolo agli indecisi. Perfino la regina è intervenuta, al pari del premier Cameron, per dire che sarebbe per lei un dolore se vincesse il fronte indipendentista. Cameron ha quasi pregato gli scozzesi di non fare a pezzi il regno dicendo che se “se ne vanno lo faranno per sempre”. Prevale il contingente e l’interesse di bottega. L’Inghilterra sa che parecchie cose cambierebbero senza il petrolio del Mare del Nord gestito dagli scozzesi. Ma i sentimenti del popolo scozzese si rifanno a un tempo lontano. La storia, nella sua solennità pedagogica, non cessa di risvegliare le coscienze. Gli eventi che l’hanno determinata sono pieni di ricordi esaltanti e angosciosi. ”Freedom”, fu il grido di William Wallace sul palco di morte nel 1306. Se