di ALESSANDRO FUSILLO
All’ultimo piano di un hotel un po’ demodé sulla spiaggia di Acapulco si è riunito un piccolo ma determinato gruppo di libertari della più bell’acqua. Non tanto piccolo, a pensarci bene. E’ difficile raggiungere Acapulco, anche per il gruppo di gran lunga maggioritario di partecipanti alla conferenza, quelli provenienti dagli Stati Uniti. Chi c’è, è spinto dalla voglia di esserci, di ascoltare, di parlare, di dire, con la sua semplice presenza, “scelgo la libertà”, come dice il motto della conferenza.
Che questa sia la cifra distintiva del convegno lo conferma una semplice occhiata al variopinto parterre. Dal professore universitario con la camicia a scacchi e la barba bianca all’avvocato di successo con il suo impeccabile gessato scuro sino ai tantissimi giovani e giovanissimi e ai geni informatici esperti di bitcoin, vestiti di magliette ornate da scritte irriverenti e spiritose che la dicono lunga sull’anima del movimento. Movimen