di LEONARDO FACCO
L’altrieri, una notizia ferale è comparsa nell’etere: “Attilio Befera è stato confermato direttore dell’Agenzia delle entrate dal Consiglio dei ministri su proposta di Mario Monti, nella sua veste di ministro dell’Economia”. Il “tronista del fisco”, l’immaginetta dello Stato ladrone e canaglia (uso le parole di Giannino e Ostellino) ha avuto confermato l’incarico che, salvo conguagli, vedrà riconfermato quel suo stipendietto da fame che, spicciolo più spicciolo meno, è di circa mezzo milione di euro all’anno.
Nonostante a Monti faccia schifo il posto fisso, al gran capo dei gabellieri ha assicurato il lavoro a tempo indeterminato e, con ogni probabilità, da oggi (salvo maltempo) avremo modo di godere delle etero-apparizioni di quel grand’uomo di Stato che capeggia Equitalia. Al solito, riciclerà le peggio battute che più vanno di moda in questi tempi di “ingsoc”, del tipo: “Chi fa lavori in nero dà il pane avvelenato ai pro
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