di MATTEO CORSINI
Come è noto, i governi di diversi Paesi stanno da anni incentivando massicciamente l’acquisto di auto elettriche (o ibride), in nome della lotta al cambiamento climatico. Si tratta di un enorme esperimento di tipo socialista, nell’ambito del quale tali governi cercano di aumentare artificialmente la domanda di prodotti che, spontaneamente, individui e imprese non acquisterebbero nelle quantità desiderate dai pianificatori.
Il fatto è che le auto elettriche, finora, costano molto più di quelle a combustione interna di pari segmento, il che le rende meno alla portata dell’automobilista medio. Per di più, l’autonomia delle batterie è mediamente inferiore a quella delle auto con motore a combustione interna, i tempi di ricarica sono lunghi (per le ricariche “fast” servono 20-30 minuti per caricare all’80%), e le colonnine scarseggiano.
E’ evidente che, date le circostanze, queste auto non possono battere in base a un ordine spontaneo quelle