di LEONARDO FACCO
La storia risale a fine settembre e i giornali locali l'hanno titolata così: "«Io, evasore fiscale, per 20 centesimi». La disavventura di un esercente: «Non ho fatto il furbo, non ho solo fatto lo scontrino per la differenza ma c’era la Finanza»". La cronaca racconta: "A denunciare l’accaduto è Massimo Massoli, titolare del Moonrise cafè a Gorizia. Erano le 21.45. Una ragazza, ad un certo punto, si è rivolta al nostro stand e ci ha chiesto una bottiglietta d’acqua. Ho battuto lo scontrino, come sempre faccio, di un euro che corrisponde al prezzo del prodotto acquistato - racconta Massoli -. Tutto normale, tutto regolare. Qualche minuto dopo, la stessa ragazza è tornata al chiosco: aveva cambiato idea, voleva un the alla pesca e siccome la bottiglia d’acqua era completamente integra e con il tappo non rimosso ho proceduto con il cambio. La differenza era di venti centesimi. Considerando che eravamo in chiusura e considerando anche la cifra assolut
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