di PAOLO L. BERNARDINI
Vi sono numerosi motivi, e ricorrenze, per riflettere sull’esperienza di Giorgio Bassani, non come scrittore – e nessuno penserebbe mai di sottrarlo alla meritata collocazione nel Pantheon, ristretto, dei grandi del Novecento italiano – ma come presidente di Italia Nostra, carica che occupò dal 1965 al 1980. Innanzi tutto, naturalmente, il centenario della nascita di Bassani, classe 1916, opportunamente celebrato in un numero di conferenze ed eventi. Poi la creazione di “Italia Nostra”, che data 1955. Poi i trent’anni dall’istituzione del Ministero dell’Ambiente, che data invece 1986. Naturalmente, esula dai limiti di questo mio intervento una valutazione dell’opera svolta da queste istituzioni, ed anche una valutazione generale della figura di Bassani, che lascio volentieri a critici letterari e storici della letteratura. Mi concentrerò dunque soltanto sul contenuto di un volume di Bassani, Italia da salvare. Scritti civili e battaglie amb