di LEONARDO FACCO
A Firenze, ieri, Salvini se ne stava sul palco ad urlare che lui è pronto a fare il premier e che l'Italia si salva da Nord a Sud, oppure non si salva. A fare da coreografia a queste scoregge ideologiche, c'era tutta una sfilata di sindaci bardata col tricolore.
La stessa fascia rosso-bianco-verde che Bitonci, l'ex-sindaco di Padova fintamente indipendentista, ha sempre vestito senza tanti patemi d'animo. Il Veneto non è la Catalogna. Potrebbe essere meglio, molto meglio, ma il suo personale politico - a differenza di quello catalano, che va in galera per difendere il diritto di autodeterminazione - blatera di indipendenza da venti e passa anni mentre pasteggia al tavolo italiano, di cui è membro patriota honoris causa.
Bitonci è diventato sindaco di Padova grazie ai voti di chi ha "il tricolore nel cuore", da Forza Italia fin giù ai fratelli e cugini peninsulari. Tutto andava bene, fino all'altro ieri però, quando 17 consiglieri comunali hanno
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