di MARIETTO CERNEAZ
Il "socialismo del XXI" secolo si sta allargando come un tumore in metastasi in tutto il centro-sudamerica. Dopo la caduta del Perù e della Bolivia, gli scriocchiolii del Cile e della Colombia, l'obbiettivo principale è il Brasile di Jair Bolsonaro, specialmente da quando Lula è stato riabilitato alla competizione politica.
Continua, insomma, a stringersi il cerchio della magistratura brasiliana (punta di diamante dell'Internazionale socialista) attorno ai simpatizzanti del presidente della Repubblica, accusato di spargere fake news sulla regolarità delle elezioni: la polizia federale, un paio di giorni fa, ha fatto irruzione nelle residenze e negli uffici del cantante Sergio Reis e del deputato Otoni de Paula.
Entrambi sono sospettati di aver incoraggiato "l'eventuale commissione del reato di incitamento alla popolazione a compiere atti violenti e minacciosi contro la democrazia, lo Stato di diritto e le sue istituzioni, nonché contro membri dei Poter