di TONTOLO
Gianluca Buonanno, fido maresciallo del Cota, appena tornato a Roma, forse ringalluzzito dallo scampato pericolo della rielezione, ha ripreso subito con le sparate che lo hanno reso famoso. Non a caso suo nonno era un attore della compagnia di Ettore Petrolini.
Così l’altro giorno il prode Buonanno ha minacciato davanti a Montecitorio di prendere a calci nel culo i deputati grillini. Al bar del mio paese viene sempre l’anziano professor Zampetti, un appassionato di storia che la sa lunga. Ci ha raccontato che la vicenda ha un precedente: nel 1921 il deputato fascista Farinacci aveva preso a calci il comunista Francesco Misiano scaraventandolo fuori dall’aula. Ci ha sottolineato i numerosi parallelismi. Come Buonanno, anche Roberto Farinacci aveva aderito al fascio in gioventù (Buonanno ha girato per il MSI e poi in AN), entrambi erano stati dipendenti pubblici prima di scoprire il sacro fuoco della politica e dei relativi stipendi. Come il capo dei grillini
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