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Afghanistan: crisi del burqa, ma non dove ci sono i talebani

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di ALTRE FONTI L'industria afghana dei burqa sta andando incontro a un forte calo della domanda. A mettere in crisi il settore manifatturiero da un lato il fatto che a Kabul si vendono meno burqa, anche se nelle regione meridionali del Paese la domanda rimane alta, dall'altro l'invasione dei burqa made in China, meno costosi. Nella capitale sono soprattutto le giovani, che ora possono andare a scuola o avere un lavoro, ad abbandonare l'abito che copre le donne dalla testa ai piedi e che non lascia liberi neppure gli occhi. Haji Hussain, anziano fabbricante di burqa, intervistato dall'AP ha raccontato che durante il regime dei talebani era solito lavorare 30 o 40 burqa al giorno, mentre ora in una buona giornata ne tratta solo alcuni. "La ragione è che ora sempre più persone escono con le facce nude e il burqa, è fuori moda", ha spiegato. L'altro elemento a mettere in crisi la produzione afghana è stato l'arrivo dei prodotti cinesi. Costano la metà o un terzo di quelli pr
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