di GIORGIO VIGNI*
Invio ai giornali questa mia lettera relativa ad un controllo doganale al confine di Chiasso, ma la spedisco anche al Ministro dell'Economia, al Comando Regionale della G.di F. di Venezia e, p.c. al Ministro degli Interni.
Giovedi 16 maggio scorso, scendo alla stazione di Chiasso, Svizzera. Nessun tipo di controllo, non vedo nessun gendarme. Vado in una banca e cambio in euro 2000 franchi svizzeri, metto la ricevuta dell’operazione nella mia borsa. Acquisto 170 grammi di tabacco da pipa e 480 grammi di cioccolata. Poco prima delle 13 torno alla stazione e arrivo alla dogana italiana.
Un finanziere, non in divisa usuale, ma in divisa tattica ed armato mi chiede se ho nulla da dichiarare, rispondo: quello che vede. Mi fa aprire la borsa e mi chiede se risiedo in Italia. Rispondo: sì, purtroppo. Noto un certo disappunto. Prende la cioccolata ed il tabacco e osserva il foglio della ricevuta, lo apre, intuisco una certa compiaciuta agitazione.
Mi domanda, tr
Dazi, dogane, sono un retaggio di altri tempi.
Da abolire.