di GIANFRANCESCO RUGGERI
Se un indipendentista o un sedicente tale viene eletto sindaco, presidente di provincia, quando c’erano, di regione o anche solo alla meno prestigiosa, ma talvolta forse più utile carica di guardiano dei cessi, cosa fa di norma? È storia di tutti i giorni ed è sotto gli occhi di tutti noi, prima litiga col bilancio, cerca di far quadrare i conti, anno dopo anno risponde colpo su colpo ai tagli imposti dallo stato centrale con altri tagli e con nuove tasse, nel frattempo bofonchia qualcosa, in pubblico sbrodola due lamentele politiche e in privato tira giù quattro porconi. Archiviato il bilancio, il resto dell’anno lo perde in mille vicende, buchi nelle strade, pulizia dei giardinetti, c’è persino qualche ingenua anima bella che si occupa di sicurezza, senza capire che polizia e giudici non rispondono a lui. Se poi dei sedicenti, e qui il sedicenti è d’obbligo, indipendentisti hanno la ventura di amministrare la più ricca e popolosa regione, co
complimenti a ruggeri
Ottimo articolo.
Concordo che l’errore maggiore della Lega è stato quello di amministrare bene quando gli è capitato di avere qualche carica, portando benefici allo stato centrale in termine di risorse e di consensi, al contrario si doveva amministrare contro lo stato.
MI sembra un’ottima strategia.