di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
Che le tasse siano un tormento è un dato di fatto. Altro che “il piacere di pagarle” come ha detto lo “schioppato” Schioppa, uno degli sfondatori della finanza italiana. Che continui per incapacità, per faciloneria e quant'altro ad aumentare le entrate fiscali per tappare i buchi della gestione è l'unica cosa stupida che un incapace può fare, giustificando l'operazione con la storia opportunamente gonfiata dell'evasione fiscale. Evasione che esiste, per carità, ma non nella misura decantata. Con un'abissale differenza tra Nord e Sud . E' questo pure un altro dato di fatto.
Dispotismo indulgente
Qualcuno degli alti burocrati ha cominciato ad ammettere, in un suo scritto, che è in atto un “dispotismo indulgente”, come ha titolato Luigi Mazzella, membro della Corte Costituzionale, in un suo recente libro. Gentile eufemismo per definire una dittatura non violenta (non violenta si fa per dire, ma comunque solo per ora). Di questa politic
Mi pare che le proposte vertano tutte su un assioma: la Padania rimarrà sotto occupazione italiana. Ma l’occupazione italiana, essendo di fatto una colonizzazione, quindi invio di coloni e spoliazione sistematica delle risorse del territorio per indirizzarle alla “madrepatria”, non può accettare qualsiasi variazione che limiti o elimini gli effetti della colonozzazione.
Vi dico solo che il cuneo fiscale sulle buste paga in itaglia è del 50%, in Svizzera è dell’8 %.
Già gli antichi romani provocarono una rivolta in Britannia proprio con la tassazione. Gli esattori locali, per arricchirsi, costringevano a complicazioni varie i sudditi britanni (tipo andare a pagare le imposte lontano) e se non volevano dovevano pagare tangenti e bustarelle.
Ve lo immaginate un sistema tributario di uno Stato da terzo mondo con mentalità mediorientale come quello itagliano che semplifica le cose per togliere potere (ed anche potere di bustarella) ai suoi funzionari?