di AUGUSTO MONDA
A udirla tutta l’Italia ha fatto progressi: da essere un popolo di poeti, scrittori, artisti, pizzaioli, suonatori di mandolini e soprattutto lavoratori molto stimati all’estero è diventato un popolo di “bamboccioni e di pretendenti di posti fissi”. In realtà bamboccioni non si nasce ma si diventa e il desiderio del posto fisso è sempre stato elemento di cultura e sicurezza individuale (non sostituibile da alcun surrogato di job evalutation) perché è il tramite per la creazione di famiglie, per l’apertura delle borse degli amici banchieri di Monti, per l’acquisto di stima sociale, per la scalata al potere quando questo è seriamente usato ed è infine progresso di tutto il popolo. Ma il punto non è nelle definizioni di cosa siamo e dove vogliamo andare.
Tutti parlano di affrontare la crisi economica, ma nessuno parla di crisi esistenziale del nostro paese, che è la vera madre di tutte le altre crisi.
Il problema centrale quindi si chiama “
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