di ROSSELLA RUSSO
È trascorso ormai più di un anno e mezzo dal referendum del 1° Ottobre del 2017, con il quale gli elettori della comunità autonoma catalana furono chiamati a decidere sulla secessione della Comunità autonoma della Catalogna dallo Stato spagnolo. Nonostante le enormi difficoltà dovute ai disordini e la sospensione della ley 19/2017, relativa al referendum de autodeterminación da parte del Tribunal Constitucional del 7 settembre 2017, nell’ambito del giudizio di costituzionalità della stessa legge[1], la consultazione si tenne e da essa emerse una maggioranza dei “sì”, ovvero di voti favorevoli all’indipendenza della Catalogna.
L’inizio (tentato) del processo costituente catalano
All’indomani del referendum, il 4 ottobre 2017, due gruppi parlamentari indipendentisti, rappresentanti il 56,3% dei seggi (Junts pel Sì e Candidatura d’Unitat Popular- Crida Constituent) richiesero all’Ufficio di Presidenza del Parlamento catalano la convocazione