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Indipendenza vietata? ma c’e’ il vulnus del libero territorio di trieste

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di LUCA BRESSAN Ci insegnano che l'autodeterminazione dei Popoli è un diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile, che prevale sul diritto interno di ogni Stato rappresentato dalla cosidetta “Costituzione”. Purtroppo però ogniqualvolta un Popolo cerca di far riconoscere tale principio viene sistematicamente stoppato dallo Stato da cui dipende per incostituzionalità della richiesta avanzata. Non a caso l'unico Stato europeo occidentale che ha permesso ad una parte dei suoi cittadini di pronunciarsi sul proprio destino è stato il Regno Unito, probabilmente perchè la Gran Bretagna è così antidemocratica da non essersi mai dotata di una Costituzione scritta. E' chiaro quindi che ovunque esista una Costituzione, la via giuridica per ottenere l'Indipendenza non potrà mai avere un esito positivo, pertanto un Popolo che voglia liberarsi dovrà raggiungere prima un livello di coscienza identitaria sufficiente per iniziare poi un braccio di ferro tale da cost
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1 COMMENT

  1. Gentilissimo sig. Bressan, mi permetto di rivolgere a Lei, come a tutti, un appello.
    Capisco che l’uso ormai pluridecennale di un certo tipo di terminologia, unitamente alle nozioni che ci sono state inculcate nelle italiche scuole, rendano spontaneo scrivere e parlare in modo storicamente scorretto, ma vorrei qui perorare fortemente l’abbandono di nomi quali: “Triveneto” o “Tre Venezie”, “Venezia Euganea”, “Venezia Tridentina”, “Venezia Giulia”, l’aggettivo “giuliano”, e altri termini e aggettivi consimili.
    Storicamente la Venezia è una sola. Di giuliano c’è soltanto il Forum Julii, divenuto poi, in lingua volgare, Friuli.
    Riporto un passo tratto da wikipedia:
    [Il termine Tre Venezie] “apparve in alcuni circoli culturali a metà dell’Ottocento, poco dopo la II Guerra d’Indipendenza. Fu coniata dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli nel 1863 con l’intento di marcare l’italianità culturale (senza sfumature irredentiste) di terre come la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia che all’epoca erano ancora sottoposte al dominio asburgico e solo successivamente alla prima guerra mondiale furono annesse al Regno d’Italia.” Tralasciamo il taglio nettamente “italianista” del pezzo.
    La cosa fu fatta propria entusiasticamente dal Duce, che, in base a tale criteri, aveva una base culturale per poter alzare la voce e dichiarare senza tema di smentita di avere il diritto di annettere all’Italia sempre più terre, oltre al diritto di “italianizzare” il sud-tirolo e tutti gli altri territori abitati da genti di diversa lingua e cultura.
    In conclusione, evitiamo pure di dare connotazioni irredentiste (che brutta parola!) all’invenzione geografico-linguistica del sig. Ascoli, ma l’uso che ne è stato fatto in seguito, e, soprattutto, la palese falsità storica di detta suddivisione geografica, dovrebbero suggerire l’immediato abbandono dell’utilizzo di questi termini.
    Grazie per l’attenzione

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