di MATTEO CORSINI
In questi giorni di emergenza da Covid-19, non è raro sentire appelli alle forze politiche per mettere da parte le divisioni e collaborare “per il bene del Paese”. Non mi ha stupito che l’argomento su cui tradizionalmente c’è stata meno discordia sia quello dei soldi da spendere in deficit da parte del governo. Uno potrebbe dire: ma come, anche di fronte alla situazione attuale sei contrario all’aumento del deficit?
Purtroppo ci si trova in braghe di tela ad affrontare questa situazione perché, anche quando l’emergenza Covid-19 non c’era, l’unica ricetta che chiunque chiede il voto agli italiani sa proporre consiste nel deficit spending.
Ora, non voglio sembrare cinico o insensibile, ma credo che dovrebbero essere lette con preoccupazione le dichiarazioni (a ruota libera) di maggioranza e opposizione (oltre ai già commentati interventi restrittivi della libertà individuale adottati a getto continuo dal governo). Per esempio, ecco Vito Cri
Io invece mi meraviglio che nessuno parli di tagliare la spesa pubblica per finanziare le imprese, quelle che pagando le tasse mantengono tutti quanti. Pensate a quanti miliardi (non milioni, miliardi) si possono recuperare tagliando gli stipendi pubblici, licenziando i furbetti del cartellino, eliminando le false pensioni d’invalidità, false pensioni sociali, pensioni d’oro, baby pensioni, forestali calabresi e siciliani, recuperando la mostruosa evasione fiscale del mezzogiorno.
Forse mi renderò antipatico a molti: ma a questo punto spero nella Germania (che rispetto all’Italia è comunque uno stinco di Santo)
Non hai torto