di PAOLO L. BERNARDINI
Ogni tanto leggo il maggior quotidiano della mia città, “Il Secolo XIX”, una volta servitore zelante della Genova tutta rossa come un peperone (marcio), ora, che i tempi sono cambiati, sia in Regione sia in Comune, foglio un pochino meno schiavo di camalli (adesso meccanizzati), sindacati, sinistri potentati, compagnie uniche, e compagnia bella (tanto da ospitare occasionalmente liberali più o meno veraci, e magari anche stoccatine al “reddito di cittadinanza” e ad altre mostruosità). Lo leggo naturalmente quando nella Superba patria mia ingrata con tutta la mia superbia mi reco, nella speranza che non crollino ponti e non esondino fiumi. In genere, non succede.
Ebbene, dal numero del glorioso quotidiano cittadino che reca la data del 5 0tt0bre 2019, riassumo due interessanti notizie. Una reperibile in tutto il mondo, per la verità, data la sua portata, una invece molto ristretta e significativa, almeno, per la mia cara Liguria, ma, a ben vedere
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