sabato, Aprile 20, 2024
11.2 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

D’alì (forza italia) sicilia: “pensiamo alla secessione”. ma vuole solo più soldi

Da leggere

DALIdi REDAZIONE

Il senatore che non t’aspetti. Convoca la stampa nella nuova sede del partito in Via Garibaldi per gli auguri di Natale e di fine d’anno e sferra un attacco senza precedenti alla politica nazionale e regionale. Il parlamentare di Forza Italia è preoccupato. Vede il rischio di una vera e propria rivoluzione. Rivoluzione per fame. “E’ arrivato il momento – ha dichiarato – che la Sicilia si svegli. Siamo ad un passo da una rivoluzione. Quando gli armotizzatori sociali che sono in campo avranno esaurito i loro effetti la gente scenderà in piazza per fame”.

D’Alì va subito al sodo: “Mettiamo sul tavolo una ipotesi secessionista per non rimanere schiacciati tra Renzi e Salvini”. Sul governo nazionale il guidizio è durissimo: “La legge di stabilità è fortemente antimeridonalista. Non era mai accaduto”. Il senatore denuncia lo “scippo” da 4 miliardi di euro – un milardo in Sicilia- per i fondi sul piano per le attività di coesione sociale. Fa riferimento anche ai 500 milioni di euro di co-finanziamento per i fondi strutturali europei che non verranno utilizzati. Si scaglia contro l’aumento dell’Iva: “Con le clausole di salvaguardia prima aumentano e poi lo giustificano.

Nel 2016 l’aumento sarà di 2 punti e nel 2017 di 3 se non saranno rispettati i tagli di spesa”. Nell’elenco anche l’Imu agricola e le ristrutturazioni”. Ma se Renzi è l’avversario da battere, non è da meno Matteo Salvini con il suo progetto di arrivare anche al Sud con la sua Lega. Il senatore non ha dubbi: “E’ un progetto che punta a salvaguardare le industrie del Nord. Tentano di lasciare il Sud come mercato per le loro merci. Non sono interessati allo sviluppo della nostra terra. Hanno detto qualcosa sui 4 miliardi di euro del Pac che sono stati scippati al Sud?”. D’Alì chiama la politica siciliana a battere un colpo: “Ma quando vengono richiamati dalle segreterie nazionali dei loro partiti tanti parlamentari fanno marcia indietro. I parlamentari siciliani sono tanti ma non riescono a fare fronte comune. Quelli dell’Alto Adige sono 6 ma sono uniti e riescono ad ottenere tutto quello che vogliono”. Non va meglio con la Regione del presidente Rosario Crocetta: “In campagna elettorale mi avevano detto che era il candidato dell’Eni. Con quello che sta accadendo sulle trivellazioni qualche dubbio emerge. Una cosa è usare male i soldi che vengono messi a disposizione, altra cosa è farseli scippare. Il governo siciliano non esiste. Aveva avviato il contenzioso con lo Stato per 4 miliardi di euro ed avrebbe potuto vincere, ma alla fine si è accordato per 500 milioni di euro.

Poi fa una manovra con la richiesta di risorse per 3 miliardi e mezzo di euro. I numeri lasciano qualche perplessità perché coincidono. Ma nessuno dice chi dovrà poi pagare. Lo dico io, i siciliani, come sempre. Ecco perché bisogna svegliarsi e difendere gli interessi della nostra terra”.

TRATTO DA QUI

Correlati

4 COMMENTS

  1. Il sig. D’Alì quando Berluscaiz scippava i fondi Fas dov’era? Adesso vuol secedere, perchè stanno scoperchiando i suoi altarini?
    La secessione la si fà cambiando tutta la classe dirigente politica !!! Catalunya docet!

  2. La Sicilia vuol secedere? Dove è che si firma? Se si prendono anche Campania e Calabria si potrebbe anche pensare di pagare purché lo facciano subito…..

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti