di MORANDINI ALESSANDRO
E’ passato più di un anno da quando siamo rimasti, tutti, invischiati in una vicenda che indichiamo con un vocabolo apparentemente inequivocabile: Pandemia. Pandemia scritto, sui giornali e un poco ovunque, con la lettera maiuscola: perché? Sembra che il mondo giornalistico abbia adottato questo fenomeno socio-sanitario attribuendogli una dignità speciale, rivelatrice, mitologica; perciò a quel vocabolo che meriterebbe un trattamento grafico non diverso da parole quali tumore, cardiopatia, suicidio, incidente stradale, demenza senile etc. concediamo una immeritata maiuscola. C’è una regola linguistica in virtù della quale può capitare che il successo di una merce offerta da una casa produttrice trasformi, nel vocabolario corrente, lo specifico modello in genere di prodotto: il nome proprio della medesima merce si innalza fino ad indicare il tipo, grazie alla diffusione ed alla eccezionale funzionalità della merce e del suo comodo ed appropriato sign