di MATTEO CORSINI
Intervistato sulla nascita di Stellantis, l’aggregazione tra FCA e PSA, il capo dei metalmeccanici della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, ha commentato così l’ipotesi di un ingresso dello Stato italiano nella compagine azionaria:
“L'ipotesi andava valutata prima, quando l'operazione Stellantis era in fase di definizione. Oggi il governo dovrebbe prima di tutto favorire la ripresa dell'automotive. In concreto: creare le colonnine per la ricarica, fare sì che un pensionato o un operaio possano permettersi un'auto elettrica. Far partire un tavolo sulle politiche industriali di settore.”
Vorrei concentrarmi sulla parte in cui Benaglia sostiene che il governo dovrebbe “fare sì che un pensionato o un operaio possano permettersi un'auto elettrica”. Oggi un’utilitaria a motore elettrico costa circa il doppio di quello di un modello analogo con motore a combustione interna. La differenza è quindi compresa tra 10 e 15mila euro.
Ne consegue che, in manca
In realtà non si invoca l’aiuto per i pensionati, ma per le case automobilistiche, affinché possano vendere a poveri e a ricchi automobilisti.