di MATTEO CORSINI
Uno degli ultimi decreti emanati dal Governo in tempi di Covid-19 è stato denominato “Semplificazioni”. Anche chi non sia un fervente antistatalista dovrebbe avere qualche perplessità quando chi è specializzato in complicazioni invoca il perseguimento del contrario mediante un decreto zeppo di commi e rimandi ad altri provvedimenti legislativi. Ma l’uso della neolingua negli ultimi tempi farebbe impallidire Orwell, quindi c’è poco da stupirsi.
Effettivamente, però, pare che qualcosa sia semplificato dal decreto, ma non riguarda i pagatori di tasse, bensì i comuni, notoriamente assetati di soldi da estrarre il più possibile mediante multe (per lo più) agli automobilisti. Ecco, quindi, che un articolo di Maurizio Caprino sul Sole 24 Ore evidenzia un aspetto del decreto che nessuno nella maggioranza di governo ha sventolato a favor di taccuini e telecamere.
“Nella conversione in legge del decreto Semplificazioni (Dl 76/2020) spunta ciò che n
Concordo in pieno. E, teoricamente, anche il Presidente della Repubblica.
Bono a sapesse (Trilussa, resucita, ci servi più del pane!)