di GERARDO COCO
Quando la prossima crisi eromperà, quella precedente nel 2008 al confronto sarà ricordata come lo scoppio di un petardo. Negli ultimi vent’anni si sono verificate crisi a ondate. Quella asiatica (1997), quella russa (1998), quella argentina (1999-2002), quella tecnologica (2000-2002); quella dei mutui (2008) e, infine, quella europea (2010). Ora è in arrivo un’onda più forte delle precedenti e c’è solo da capire da quale parte e per quale causa. I principali focolai sismici sono tre.
1- Debito. L’economia globale è in caduta libera perché ha accumulato un debito che è quasi tre volte il prodotto lordo: $200 trilioni a fronte di $74 trilioni. Il debito è andato fuori controllo sia perché è stato destinato a consumo e speculazione e non ad attività produttrici di reddito, sia perché si è cercato di rimediare al debito creandone di più. Ma c’è un problema ancora più grave. Del debito globale, $100 trilioni rappresentano titoli obbligazion
La diagnosi è chiara, e d’altronde stiamo sperimentando sulla nostra esistenza i bei risultati di politiche monetarie ed economiche demenziali, prima ancora che fallimentari.
Stiamo vivendo una situazione mai vista in precedenza, sulla quale sperimentano senza scrupolo e temerariamente tutti i banchieri centrali , tutti i governi, tutti le organizzazioni finanziarie mondiali.
Da come la vedo io, nessuno sa più dove si è giunti, che cosa si deve e può fare, da dove iniziare a rimediare.
Non c’è possibilità di un’uscita onorevole da questo caos.
Mi associo all’apprezzamento di Pagiusco. Coco ha il dono di rendere (quasi) comprensibile una realtà che vorrei definire “fantascienza finanziaria”, se il termine non mi apparisse riduttivo. Nel 2008 un operatore finanziario svizzero mi disse che senza l’intervento della FED saremmo tornati – dopo Lehmann Brothers – allo scambio: tu mi dai un pollo e io di pago con un chilo di patate…
Immagino che questa sia nuovamente la prospettiva – con un problema: io non ho chili di patate, né polli. Quindi?
Alla festa del movimento libertario di Treviglio 2015 , quando Gerardo Coco ha preso la parola , ho visto la platea ammutolirsi in un silenzio gelido. Non mi sono meravigliato, Coco parla sempre di problemi molto complessi con una schiettezza e lucidità impressionante, e di questo la gente rimane impaurita.
Tuttavia mai come oggi abbiamo bisogno di autori di questo calibro. Gli articoli di Gerardo Coco sono come degli occhiali per un miope : potenti lenti per mettere a fuoco la realta’.
Grazie a Leonardo ed alla redazione del Miglioverde per ospitare i suoi articoli.
Grazie a Gerardo, grazie a voi lettori che state permettendo la pubblicazione del MiglioVerde