di PAOLO L. BERNARDINI
“Don’t cry for me Argentina”… Ma quanti pianti per quel che il peronismo ha fatto! L’infelice vicenda del peronismo – il testo della canzone di Webber è del 1975, il patetico musical di Madonna del 1996, cinque anni prima del collasso economico argentino – stende però la sua ombra lunga e nefasta anche sull’Argentina attuale.
In un’economia abbondantemente collassata già nel 2018 si è inserita la quarantena post-Covid, l’esempio più grande nella Storia Umana di “rimedio peggiore del male”, e dunque il notevole paese latino-americano si trova sull’orlo dell’abisso, peraltro in ottima compagnia (Italia inclusa), e anziché andare a Ovest e seguire l’esempio virtuoso (ma contrastato) del Cile, potrebbe slittare a Nord e diventare il nuovo Venezuela, ovvero, un altro inferno dei vivi.
Non possiamo che salutare con piacere dunque una figura emergente (eccome!) nel panorama argentino, l’economista Javier Milei – che merit
Bellissimo articolo professor Bernardini. L’unica persona al momento che potrebbe politicamente prendere in mano la situazione italiana è senz’altro il nostro Leonardo. Ha l’eloquio giusto per “uccidere la concorrenza”, le palle quadrate, un’ottima cultura. Auguriamo al Nostro di essere il Milei italiano.