di MATTEO CORSINI
Ho sempre avuto un giudizio critico su sindacati e associazioni di categoria, perché non mi convince l’idea che chi svolge attività a tempo pieno in tali associazioni persegua l’interesse degli associati più del proprio, come invece costoro vorrebbero dare a intendere. Per di più, anche tra gli associati possono esservi alcuni interessi in comune, ma non tutti. Resta il fatto che ognuno deve essere libero di associarsi come e con chi meglio crede.
L’atteggiamento di queste associazioni è spesso volto a cercare di ottenere dal governo un pezzo della torta fiscale, per esempio ottenendo sgravi che saranno compensati con aggravi su altre categorie. Un atteggiamento eticamente ripugnante, perché se si è contrari alla tassazione si dovrebbe esserlo non solo per ciò che riguarda se stessi. Atteggiamento, peraltro, destinato a lungo andare a essere fallimentare, come dimostra la storia della tassazione in Italia e non solo.
Non mi ha quindi stupito la
Le associazioni di categoria non possono fare gli interessi degli associati, perchè sono emanazioni dei partiti.
E se non sono dirette emanazioni dei partiti, ne sono infette.
Io conosco solo associazioni filogovernative, istituzionalmente corrette, responsabili.
Tutte politicamente corrotte.