di JAVIER MILEI
Faccio alcune domande:
- Se una persona non ha voglia di parlare con il giornalismo, esiste una legge che la obblighi
- Se una persona manifesta ai giornalisti che non vuole parlare con loro, i giornalisti hanno il diritto di inseguire, importunare e assillare una persona per avere una risposta?
- Di fronte alla mancata risposta, i giornalisti hanno il diritto di colpire la persona con il microfono in faccia?
- Nel caso in cui la persona avvicinata dalle telecamere sia notoriamente fotofobica, è lecito che il cameraman le metta le luci in faccia sapendo che danneggia gli occhi della persona?
- È lecito che i giornalisti introducano droni nella casa di una persona?
- È lecito che i giornalisti mentano, calunnino e offendano senza permettere alla persona lesa di difendersi? E se inoltre, il giornalista riceve fondi pubblici per farlo?
Tutte queste cose il giornalismo le fa regolarmente e, fino all’arrivo dei social network, con impunità totale e assoluta. Per questo odiano i social network. Oggi non possono estorcere e ricattare. I loro introiti calano e per questo picchiano.
Naturalmente, se in ognuno dei punti noti il comportamento depravato e violento del giornalismo, capirai la frase: NON ODIAMO ABBASTANZA I GIORNALISTI!
CIAO!
Mah, questa sarà stata la situazione argentina.
Qui, a parte un giornalismo d’assalto sicuramente invadente, non mi pare sia stato mai ricattato nessuno che io sappia, nè che si abbiano in particolare odio i social.