di ANGELO PELLICIOLI
Quando quelli come me erano ragazzi, negli anni ’50, nelle nostre famiglie si imparava presto, e con indubbia efficacia, il senso del risparmio, la distinzione delle necessità vere da quelle false, di ciò che ci si poteva permettere e di quello, invece, a cui si doveva rinunciare, mancandone i mezzi per comprarlo. Insomma, prima ancora della scuola, la famiglia ci forniva i dettami di una stringata, ma efficace, lezione di economia domestica. E non solo. Imparavamo a spegnere la luce per non sprecare soldi e risorse e a salvaguardare, nel migliore dei modi (in modo che durassero il più a lungo possibile) scarpe e vestiti. Tutto per non gravare sul bilancio familiare, che non poteva debordare da precisi e contenuti confini.
Oggi si assiste invece, a livello politico nazionale, ad un procedere che rappresenta l’esatto contrario di tali principi. E sì che a dirigere la baracca ci sono “nientepopodimenoche” i soloni dell’economia. Sì, ma di que
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