di REDAZIONE
750 imprese di costruzioni hanno cessato l'attività nel primo trimestre 2012. I fallimenti dal 2009 hanno raggiunto 7.552, sono uno ogni quattro del complesso dell'economia, secondo i dati diffusi dall'Ance, l'associazione nazionale costruttori, in occasione del D-Day per recuperare i crediti della pubblica amministrazione. Le chiusure tra gennaio e marzo sono aumentate a un tasso doppio rispetto a quello del complesso dell'economia (+8,4%). All'origine dei fallimenti, secondo il presidente dell'associazione costruttori, Paolo Buzzetti, il dimezzamento degli investimenti, la pressione fiscale (vicina al 54,5% del pil) e il crollo dei mutui immobiliari, diminuiti del 60% nell'ultimo anno. Ma anche, troppo spesso, i ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, la cui «causa principale» è il patto di stabilità degli enti locali che nel triennio 2012-2014 bloccherà investimenti per 32 miliardi di euro. Le regioni più colpite dal picco di fallimenti tra il 2
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