di ENRICO ANDRIAN
"La querelle sui cognomi dei figli sta dimostrando ancora una volta tutta l'assurdità dello Stato italiano, delle sue leggi sempre esemplari nel ridicolo, e del moralismo ipocrita di legislatori e commentatori di ogni ordine e grado. Prossimamente suppongo vedremo una legge che garantisce ai genitori la possibilità di dare al figlio il cognome di un tizio a caso appena fermato per strada, pur di farne una battaglia ideologica.
Questa querelle ha il sapore arcaico del femminismo da barricata, sessantottino, rivoluzionario a prescindere purché sia controcorrente e contrario a tutto ciò che è attualmente la "normalità". Non importa se è sbagliato, assurdo, ridicolo. Con questo, attenzione, non sono contrario in assoluto al fatto che un figlio possa avere anche o solo il cognome materno, ma che ciò sia ben inquadrato in casistiche definite. Il cognome non è una cosa inutile, messa per sport, e ce lo dimostra la storia antica dei cognomi, dai cognomen roman
Dare la libertà di usare il cognome materno non mi sembra “abbattere una pratica”.. chi vuole lo fa e chi non vuole non lo fa.. chi la pensa come te usa quello paterno e bon. L’uso che si affermerà sarà deciso dalle singole libere scelte e qualsiasi sia il risultato sarà quello che spontaneamente diventerà la normalità di oggi. Personalmente sono orgoglioso di portare il cognome di mio padre, non vorrei mai essere obbligato a cambiarlo o non poterlo passare a mio figlio, ma se qualcuno ha una sensibilità diversa faccia come vuole, non mi disturba.